Rigenerazione ossea guidata (GBR)
Per i pazienti che hanno perso i denti e desiderano mettere degli impianti il requisito fondamentale è la presenza di osso che li sostenga. Se così non fosse invitiamo sempre i nostri pazienti a non disperarsi perché fortunatamente esistono delle soluzioni estremamente efficaci per ovviare a questo problema.
Crediamo fermamente che non sia giusto rassegnarsi all’idea di non poter riavere i denti persi ed essere costretti a vivere con una protesi mobile. Sappiamo tutti che disagi possa creare una dentiera, scomoda, ingombrante e antiestetica.
Fortunatamente oggi le nuove tecniche di chirurgia odontoiatrica hanno fatto passi da gigante e con interventi specifici è possibile inserire impianti anche dove non c’era osso a sufficienza, sia nella mascella che nella mandibola.
Stiamo parlando di rigenerazione ossea guidata, conosciuta con l’acronimo di GBR, ossia un intervento chirurgico preparatorio per l’inserimento di impianti, con una tecnica usata per favorire il processo di ricrescita dell’osso mascellare o mandibolare.
Il dente è stabile quando l’osso lo sostiene, quando il volume dell’osso si riduce spesso il dente cade spontaneamente. Il concetto è valido anche per l’impianto, se la quantità di osso è poca non è possibile posizionare l’impianto perché non sarebbe utile per sostenere la corona.
La mancanza di denti è causa di numerosi disturbi a livello funzionale. Primo fra tutti la limitazione nella masticazione con le conseguenze che ne derivano, problemi con la respirazione, la deglutizione e la fonazione.
Non trascuriamo le conseguenze che si hanno anche a livello estetico, l’impatto che hanno sulla propria autostima e il disagio che si crea nelle relazioni sociali.
Il sorriso è un importante strumento di comunicazione per cui ognuno di noi ha il dovere di prendersene cura.
A cosa serve la rigenerazione ossea
Ci capita spesso di visitare pazienti e trovarci di fronte a casi con importanti stati di riassorbimento dell’osso.
Alcuni hanno portato per troppi anni protesi mobili, altri hanno trascurato la malattia parodontale perdendo tutti i denti e l’osso che li sosteneva, altri ancora hanno subito estrazioni dentali male eseguite che hanno portato a grandi riassorbimenti ossei.
Quello che li accomuna è la rassegnazione per il pensiero di non poter riavere i denti fissi.
In questi casi, grazie alle più moderne tecnologie e tecniche di rigenerazione ossea GBR riusciamo a favorire la crescita di nuovo osso utile per il posizionamento degli impianti restituendo ai pazienti la speranza di tornare a sorridere e mangiare tutto ciò che desiderano.
Sfruttando le tecniche dell’ortopedia classica sappiamo che, quando ci fratturiamo un braccio, è necessario bloccarlo perché l’osso guarisca. Anche in bocca è possibile far “guarire” l’osso e permettere la sua ricrescita naturale.
La tecnica
Le tecniche di GBR (guided bone regeneration) hanno rivoluzionato l’implantologia e la chirurgia orale e sono ormai semplici e soprattutto predicibili.
Nell’arco di qualche mese è possibile avere nuovamente l’osso a disposizione per poter posizionare gli impianti e togliere al paziente l’angoscia di avere in bocca una protesi mobile o un antiestetico “buco”..
Naturalmente prima di procedere con l'intervento di rigenerazione ossea sottoponiamo il paziente ad una valutazione generale dello stato di salute del cavo orale e della dentatura.
Per prima cosa eseguiamo i prelievi del sangue direttamente in studio per valutare le condizioni cliniche del paziente e lo sottoponiamo ad alcune sedute di igiene orale prima dell’intervento per eliminare placca e batteri e permettere al chirurgo di lavorare in un ambiente sano e pulito.
Si interviene in maniera differente a seconda che si tratti di operare sulla mascella oppure sulla mandibola perché la struttura dell’osso è diversa.
L’osso mascellare, infatti, è meno resistente rispetto a quello della mandibola. Ma è possibile sfruttare la cavità del seno mascellare per permettere la ricrescita ossea.
Nella mandibola invece si procede con dei veri e propri innesti di osso, utilizzando talvolta addirittura l’osso del paziente stesso. Si possono fare anche innesti con osso sintetico, osso bovino oppure equino che viene deproteinizzato per evitare che possa creare problemi.
Tutte metodiche con accurata ed estesa validazione scientifica.
Si utilizzano poi delle membrane naturali di collagene o quelle artificiali che coprono la zona operata determinando così la rivascolarizzazione e l’arrivo delle nuove cellule che producono osso, gli osteociti.
Si usa anche una colla naturale, quella di fibrina, che svolge egregiamente il ruolo di compattare e proteggere il materiale da innesto tale che dopo il tempo necessario alla guarigione, in zone dove non c’era possibilità di inserire degli impianti ci sarà finalmente la giusta quantità di osso sul quale poter effettuare la riabilitazione e avere finalmente i denti fissi.
Se sei demoralizzato perché ti è stato detto che non puoi mettere i denti fissi perché non hai abbastanza osso è ora di capire se è vero. Compila il form lasciando i tuoi dati, ti ricontatteremo per fissare una visita e analizzare lo stato di salute della tua bocca e la fattibilità dell’intervento.
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